Incontriamo oggi due figure chiave nel progetto di rendere accessibile a tutti il cammino da Firenze ad Assisi lungo la storica Via di Francesco: Pietro Scidurlo, presidente di Free Wheels Onlus, e Gigi Bettin, responsabile di Sviluppumbria. Con loro discutiamo di una proposta ambiziosa che mira a superare le barriere fisiche e istituzionali, affinché il percorso, da sempre simbolo di spiritualità e unione, diventi fruibile per tutti, indipendentemente dalle proprie capacità motorie.

Il cammino che collega Firenze ad Assisi è ricco di storia, paesaggi mozzafiato e un fascino unico. Tuttavia, le sfide per renderlo completamente accessibile sono molteplici. La prima difficoltà riguarda l’orografia del territorio: il tracciato, che attraversa colline, boschi e paesaggi montani, è notoriamente difficile da percorrere, soprattutto per chi ha disabilità motorie. A questa problematica si aggiunge la necessità di adattare infrastrutture esistenti, garantendo al contempo il rispetto per l’ambiente naturale e storico.

Ma non solo. Un altro aspetto fondamentale riguarda l’adeguamento delle strutture ricettive e dei servizi lungo il cammino, che devono essere resi accessibili e pronti ad accogliere chiunque voglia percorrere la Via di Francesco, da solo o in gruppo, con o senza disabilità. Per fare ciò, è necessario il coinvolgimento delle istituzioni locali, regionali e nazionali, che devono collaborare per finanziare e pianificare un progetto di grande portata, coordinando le risorse e coinvolgendo le realtà associative e sociali.

Pietro Scidurlo, con il suo impegno in Free Wheels Onlus, spinge affinché si possano superare questi ostacoli. “La Via di Francesco non è solo un percorso fisico, ma anche un cammino interiore che dovrebbe essere accessibile a tutti, senza barriere,” afferma con passione. Nonostante le difficoltà, la determinazione di Pietro è contagiosa e le prospettive per il futuro sono promettenti. Con il supporto di Gigi Bettin e l’esperienza di Sviluppumbria, il progetto sta prendendo forma, e siamo fiduciosi che, nel breve periodo, arriveranno i primi risultati concreti, mettendo in luce un cammino inclusivo e accessibile a ogni tipo di viaggiatore.

Le istituzioni, la società civile e le realtà del terzo settore sono chiamate a unirsi per realizzare un sogno che non riguarda solo i pellegrini, ma anche la valorizzazione del nostro patrimonio culturale in un’ottica di inclusività. La sfida è grande, ma il desiderio di rendere la Via di Francesco un simbolo di accoglienza e accessibilità è più forte che mai.

Intervista di Alberto Pugnetti


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